Storia, Arte e Cultura da vivere a Milano

Il giorno 15 dicembre 2021 la classe 5 F delI'Istituto Colombatto si è recata a Milano, per una visita didattica al Memoriale della Shoah e alla Pinacoteca di Brera, due poli storico-culturali di grande importanza.

Il Memoriale dello Shoah si trova in un’area periferica della Stazione Centrale in via Ferrante Aporti, situato al di sotto dei binari ferroviari. Oggi il Memoriale della Shoah e delle deportazioni è unico a livello europeo, in quanto è rimasto integro, è uno spazio che ricordi di ricordare, un luogo di riflessione sugli errori e orrori del passato affinché non si ripetano in maniera ciclica in futuro. È anche un luogo che rende omaggio alle vittime dello sterminio nazifascista.
 
In questo luogo tra il 1943 e il 1945 lontano da occhi indiscreti i nazifascisti deportarono nei campi di sterminio e di prigionia ebrei e oppositori politici. Un’area pensata per il carico e lo scarico dei vagoni postali viene riutilizzata per un altro scopo: contribuire all’Olocausto del popolo ebraico, alimentando le schiere di sommersi (tanti) e salvati (pochi). L’operazione era tanto semplice quanto agghiacciante: gli ebrei venivano portati con gli autocarri dentro la struttura che oggi ospita il Memoriale. Una volta entrati venivano chiuse le porte e iniziava il processo di morte dei nazifascisti, si entrava in una realtà, dove si cessava di essere degli esseri umani e si diventava dei semplici numeri, da sfruttare e uccidere.

Gli ebrei venivano quindi condotti verso i vagoni ferroviari ,questi una volta pieni del loro carico, venivano sollevati da un montavagoni tra i binari 18 e 19.

Il percorso del Memoriale inizia con la visione di un muro, in cui è scolpita con caratteri cubitali il termine Indifferenza, quell’indifferenza che ha contribuito a rendere ancora più facile il processo di morte dell’Olocausto, quell’indifferenza che ha inghiottito e sommerso tutti coloro che sono stati inghiottiti dal vortice dello sterminio, quell’indifferenza che ha fatto sì che nessuna resistenza o denuncia potesse fermare l’orologio della morte nazifascista.

Il percorso prosegue, fino ad arrivare alla Banchina delle Deportazioni. Qui i visitatori si trovano davanti ai vagoni piombati, (originali) dove venivano stipati gli ebrei tra urla grida e latrati di cani. Su ciascun carro venivano ammassate tra le 60 e 80 persone (donne, vecchi e bambini), che avrebbero viaggiato per giorni in condizioni precarie fino ai campi di sterminio. Alla fine del binario il visitatore può vedere il montavagoni, dove venivano sollevati i vagoni nel binario soprastante, posizionato tra i binari 18 e 19.

Lungo la banchina vi sono, inoltre, delle lapidi in pietra che ricordano i campi di sterminio, dove venivano deportati gli ebrei. Ad un certo punto il visitatore si trova davanti al muro dei nomi con l’elenco sia degli oppositori politici, che degli ebrei deportati da Milano, tra i quali troviamo il nome di Liliana Segre senatrice a vita, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz e viva testimonianza dell’orrore nazista. Il suo nome è riportato in rosso così come quello degli altri sopravvissuti.
 
Il percorso termina nel Luogo di Riflessione, uno spazio tronco-conico nel quale è possibile sostare, confrontarsi, pensare, pregare, un luogo ,dove alcuni studenti hanno comunicato le proprie emozioni, riflessioni e dubbi inerenti la visita. In questo frangente ciò che ha colpito gli studenti è il fascio di luce che simula quella solare, orientata verso la città santa di Gerusalemme punto di incontro di varie culture religiose e simbolo di speranza ed integrazione.

La seconda tappa della visita didattica a Milano è stata la Pinacoteca di Brera uno scrigno importante dell’arte italiana. Una volta entrati all’interno della Pinacoteca gli studenti hanno seguito un percorso didattico che inizia dal Gotico Internazionale, per finire con la Sala dedicata al Romanticismo e alle Avanguardie del Novecento. Un percorso-Storico-artistico, ma anche formale, attraverso il quale gli studenti si sono resi conto dell’evoluzione stilistica che caratterizza le diverse opere prese in esame, in un arco temporale che va dal XIII secolo fino al XX.

Tra i capolavori più importanti della Pinacoteca ammirati dagli studenti e che costituiscono dei tasselli fondamentali della storia dell’arte e del patrimonio sia nazionale che internazionale ne ricordiamo alcuni.


Gli studenti della classe 5 F hanno voluto esprimere e condividere, in merito alla visita didattica, il loro pensiero, le loro emozioni e considerazioni.

Il punto di vista dei ragazzi
 
- Il 15 dicembre siamo arrivati a Milano, appena giunti ci siamo recati al Memoriale della Shoah, al suo interno si trova il binario 21, da cui partivano i deportati per Auschwitz e altri campi di concentramento.

Una volta entrati al Memoriale ci ha accolti la “parola chiave” Indifferenza, scolpita a caratteri cubitali. La stessa indifferenza che ha permesso l’olocausto e l’orrore nazista, che ha reso indifferenti coloro che sono stati responsabili direttamente e indirettamente della morte di migliaia di innocenti.

La visita è stata molto interessante per la presenza di molti fattori che hanno attirato la nostra attenzione, oltre al muro dell’Indifferenza, si possono vedere i vagoni originali, dove venivano rinchiusi per giorni i deportati, il sistema di funzionamento dei binari, il muro dei nomi e la Stanza della Riflessione. Vedere e ascoltare le azioni atroci che i nazisti compivano contro i prigionieri ebrei ti suscita ribrezzo e orrore. È intollerabile anche solo pensare di essere indifferenti a tanta disumanità.

Trovarsi di fronte ai vagoni originali, dove venivano trasportati gli Ebrei verso i campi di sterminio, ti fa pensare e riflettere, ti chiedi in che modo si poteva affrontare un viaggio simile in quelle condizioni disumane. Quando entri nel vagone senti dentro di te uno strano effetto, ti domandi subito, come potessero starci tante persone in uno spazio cosi ristretto. Ti rendi conto, al contempo, quanto tu sia fortunato, ad avere un tetto sopra la testa e del cibo in tavola.

Lungo il binario sul pavimento sono poste le targhe con tutti i nomi dei campi di Sterminio e il numero delle persone deportate in quei luoghi di morte. Alla fine del Binario si rimane colpiti dall’elenco dei nomi dei deportati, proiettati sul freddo muro di cemento posto di fronte a te. Soltanto una piccola percentuale di essi è riuscita a sopravvivere rispetto al totale delle persone partite da questo luogo di morte. Il Memoriale ti fa capire quanto la cattiveria dell’animo umano abbia lasciato un’impronta nella storia.

 Alla fine del percorso si entra in una stanza circolare, un luogo di riflessione, in cui si cerca di capire le atrocità dell’uomo e l’indifferenza di tutte quelle persone che non hanno fatto nulla, per cambiare la situazione.

Usciti dal Memoriale siamo andati a visitare la Pinacoteca di Brera, un luogo, uno scrigno importante dell’arte italiana che conserva al suo interno diverse opere d’arte, tra le più importanti del panorama artistico italiano ed europeo. Alcuni dipinti erano molto interessanti. L’arte è uno strumento comunicativo eccezionale, è cibo per la mente e per l’animo umano. Le opere esposte ti colpiscono per i colori, i disegni, l’attenzione per i dettagli, e per il loro formato. La visita alla Pinacoteca ti fa capire che l’arte non deve essere solo bella, ma deve anche saper esprimere qualcosa, un’emozione o un sentimento.

È stata una bella esperienza visitare sia il Memoriale che la Pinacoteca, così come il centro di Milano. Ci ha arricchiti dentro, ci ha fatto riflettere e al contempo ci ha resi consapevoli dell’importanza della Memoria Storica.


A cura di Ornella Molinaro, Vincenzo Signorelli e degli studenti della 5F.

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